La tecnica di memorizzazione su DNA è in fase di studio da tanti anni. I primi passi sono finalmente stati completati e dal sito è possibile già da ora inserirsi in lista d’attesa, per essere tra i primi a testare il prodotto
L’azienda francese Biomemory sta sviluppando un dispositivo di archiviazione capace di memorizzare i dati per un lunghissimo periodo. Si tratta di una memoria portatile di piccole dimensioni (simili a quelle di una carta di credito) che utilizza il DNA per codificare (al momento) un kilobyte di dati di testo. L’azienda è stata fondata nel 2021 con l’obiettivo di creare un modello di archiviazione più sicuro e duraturo. “L’informatica è sempre stata basata sull’elettronica. Va bene perché è molto veloce. Puoi accedere ai tuoi dati in nanosecondi. Tuttavia, l’elettronica è molto fragile e molto difficile da mantenere”, afferma Erfane Arwani, CEO e cofondatore di Biomemory. I nuovi dispositivi di archiviazione a DNA potrebbero essere utilizzati al posto dei dischi rigidi nei data center. “Questo è uno sguardo al futuro dell’archiviazione sicura, eco-consapevole e personale dei dati“, si legge sul sito ufficiale dell’azienda.
La tecnica di memorizzazione su schede di archiviazione basate sul DNA è in fase di studio da tanti anni. I primi passi sono finalmente stati completati e dal sito è possibile già da ora inserirsi in lista d’attesa, per essere tra i primi a testare il prodotto. “Convertiamo la biomassa in dati. Il DNA DRIVE è assemblato da componenti di origine biologica e memorizza i dati ad altissima densità. Il DNA DRIVE è stabile a temperatura ambiente senza apporto energetico e senza emissione di CO2″, si legge nel sito ufficiale. La memorizzazione su DNA richiederà molto meno energia rispetto a quella che viene effettuata sugli hard disk di oggi.
“Il DNA è una molecola ultraresistente stabile per migliaia di anni. Il genoma completo più antico è stato ottenuto da un mammut di 1 milione di anni mediante sequenziamento del DNA. Il DNA DRIVE è il supporto di memorizzazione definitivo che dura per migliaia di anni. Il DNA è stato la forma di archiviazione dei dati negli organismi viventi per 4 miliardi di anni, quindi la nostra tecnologia non sarà mai obsoleta“, continua l’articolo.
Biomemory è un prodotto affidabile, sicuro, attento all’ambiente e che dura nel tempo. La memoria basata sul DNA “incarna una durata senza pari e puoi fidarti della sua leggibilità per i secoli a venire“, assicurano i produttori. Il prodotto ha una durata minima di 150 anni e proprio per questo si differenzia moltissimo dai metodi di archiviazione di oggi: le unità flash durano infatti circa 10 anni e le unità disco rigido cinque. La scheda è stata inoltre sviluppata con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Ma arriviamo a un altro dettaglio importante, il costo. Che prezzo ha la memoria basata sul DNA? Il prodotto costa 1000 euro per una scheda da 1 kilobyte, ma come dicono i produttori, la cifra (al momento non molto conveniente) “scenderà con il tempo“.
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