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Spettacolo

Sciopero degli attori di Hollywood, in cosa consiste l’accordo raggiunto?

La disputa tra gli attori e le attrici di Hollywood e le grosse case di produzione è all’epilogo: i dettagli del nuovo contratto

Martedì 5 dicembre, i membri del SAG-AFTRA, il sindacato che rappresenta circa 160.000 attori e altri professionisti dei media, hanno ufficialmente approvato la ratifica del nuovo accordo con le principali case di produzione cinematografiche, ponendo fine ad uno sciopero che perdurava dal 13 luglio scorso. Gli scioperi concomitanti hanno chiuso una vasta porzione della produzione cinematografica e televisiva, fermato i talk show notturni e costretto le reti televisive a riempire le loro programmazioni autunnali con repliche e reality show. Importanti film come “Dune: Parte Due” e “Thunderbolts” della Marvel sono stati anche ritardati.

I dettagli dello sciopero

L’atmosfera glamour di Hollywood è stata velata da una serie di scioperi mirati a scuotere le fondamenta dell’industria cinematografica. Questo movimento colpisce diversi settori, coinvolgendo sceneggiatori, attori, registi e altri professionisti, e mira a porre fine a una serie di problematiche che hanno caratterizzato l’industria per troppo tempo. Al centro delle rivendicazioni emerge la richiesta di condizioni di lavoro più eque e salari più adeguati. Questa richiesta, alimentata da anni di frustrazioni accumulate, ha trovato un nuovo slancio nelle voci coraggiose che chiedono un cambiamento significativo. Un altro elemento chiave di questa protesta è rappresentato dalle questioni di inclusione e diversità. Molti professionisti del settore denunciano la mancanza di rappresentanza e le discriminazioni basate su razza, genere e orientamento sessuale. La richiesta di un’industria più inclusiva e rispettosa della diversità è al centro delle istanze degli scioperanti. Questo approccio aveva il chiaro obiettivi di colpire direttamente gli interessi finanziari delle case di produzione, mettendo in evidenza la rilevanza economica del lavoro di chi sta protestando.

EPA/ETIENNE LAURENT

Il sostegno pubblico da parte di celebrità di Hollywood ha, in questi mesi, aggiunto un livello di visibilità e pressione, poiché figure di spicco dell’industria si sono schierate apertamente con coloro che lottano per un cambiamento positivo.

Il nuovo contratto

L’accordo, frutto di negoziati intensi, è stato approvato dal 78% dei votanti con una partecipazione del 38%. Sebbene lo sciopero fosse già terminato l’8 novembre con l’annuncio di un accordo raggiunto, questa votazione ha confermato in modo definitivo la fine della controversia. Nonostante l’accordo non abbia raggiunto tutti gli obiettivi inizialmente ambiziosi del sindacato, è stato considerato una vittoria significativa per la categoria degli attori. Tra le aziende coinvolte, Netflix Inc, Walt Disney Co e altri membri dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP).

Le principali disposizioni dell’accordo includono un aumento del 7% dei compensi minimi per il primo anno di contratto e un bonus straordinario di 40 milioni di dollari destinato agli attori di programmi in streaming particolarmente popolari. Questo bonus è stato un punto cruciale nella trattativa, affrontando la questione dei compensi continuati per gli attori sulle piattaforme di streaming. Inoltre, circa 10 milioni di dollari all’anno saranno destinati a un fondo più ampio, distribuito tra gli attori di altri programmi prodotti per le piattaforme di streaming. Un ulteriore aspetto dell’accordo riguarda la protezione contro l’uso dell’intelligenza artificiale. Sebbene le case di produzione possano utilizzare l’IA per replicare gli attori in determinate scene, ci sono vincoli “ragionevolmente specifici” che devono essere rispettati. Tuttavia, il contratto non vieta alle case di produzione di addestrare sistemi di intelligenza artificiale su immagini degli attori reali per creare repliche “sintetiche” che non assomigliano a loro, ma che possono essere utilizzate come comparse. Il sindacato ha cercato un veto su questa pratica, ottenendo solo la clausola che, se un interprete “sintetico” incorpora un tratto facciale riconoscibile di un attore reale, quest’ultimo deve acconsentire all’uso.

L’accordo comprende anche regolamentazioni sui provini registrati dagli attori, sulle piattaforme di casting online, e stabilisce l’obbligo di un “intimacy coordinator” per le scene di nudo o sesso. Il voto favorevole ha ufficialmente chiuso lo sciopero più lungo nella storia degli attori cinematografici e televisivi statunitensi, affiancato per mesi da quello degli sceneggiatori, un evento non verificatosi dal 1960.

Le dichiarazioni

“Questo è un periodo d’oro per SAG-AFTRA, e il nostro sindacato non è mai stato così potente”, ha dichiarato in una nota la presidente del sindacato, l’attrice de “La tata” Fran Drescher. Gli studi cinematografici di Hollywood hanno accolto con favore la ratifica del contratto, affermando che l’accordo offre “guadagni e protezioni storiche”. “Con questo voto, l’industria e i posti di lavoro che sostiene potranno tornare a pieno regime”, ha dichiarato l’AMPTP in una nota. SAG-AFTRA ha notato che altri sindacati di Hollywood che rappresentano membri dell’equipaggio, musicisti e autisti inizieranno i negoziati per nuovi contratti l’anno prossimo. “Potranno utilizzare i nostri guadagni rivoluzionari come leva nei propri sforzi di contrattazione”, ha dichiarato SAG-AFTRA.

Il contratto triennale siglato pone così formalmente fine a sei mesi di dispute sindacali che hanno interrotto la produzione cinematografica e televisiva.

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Alessia Manoli

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