Il personaggio di Andrea Fanti è ispirato alla storia di un vero dottore che a causa di un incidente ha perso 12 anni della sua memoria
Nel cuore di una fredda notte del 31 maggio 2013 il destino ha riservato al dottor Pierdante Piccioni un capitolo straordinario della sua vita. Un capitolo che avrebbe ispirato una delle serie televisive più emozionanti di Rai1, “Doc – Nelle tue mani“, interpretata magistralmente da Luca Argentero. Dietro il personaggio di Andrea Fanti si cela, dunque, una storia vera, quella del coraggioso medico originario di Levata di Grontardo, provincia di Cremona.
Il dottor Pierdante Piccioni, classe 1959, all’epoca direttore dell’Unità operativa di pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi, primario del pronto soccorso di Codogno ma anche professore presso l’Università degli Studi di Pavia e consulente del Ministero della Salute, è diventato il protagonista di una narrazione coinvolgente che ha toccato il cuore di milioni di spettatori. La serie, la cui terza stagione è iniziata lo scorso 11 gennaio, continua a suscitare emozioni profonde grazie alla sua incredibile storia.
Il 31 maggio 2013 rimarrà impresso nella memoria del dottor Piccioni come il giorno di un incidente che ha stravolto la sua esistenza. Un terribile impatto sulla tangenziale di Pavia ha causato la perdita di 12 anni della sua memoria, un vuoto che avrebbe potuto spezzare l’animo di chiunque. Il dottore quando si è risvegliato, due ore dopo l’incidente, non riconosceva più nulla di sé stesso e della sua vita passata.
I suoi occhi si aprirono su una realtà completamente diversa da quella che credeva di conoscere. Maria Assunta, sua moglie, aveva dodici anni in più, i suoi figli, Filippo e Tommaso, erano cresciuti in fretta, li ricordava piccoli e invece avevano 23 e 20 anni, e il mondo intorno a lui era cambiato in modi inimmaginabili. “Sono uno dei pochi che ha avuto la fortuna di tradire la propria moglie con la propria moglie. Per me, dopo l’incidente, era tutta un’altra persona. E mi è ripiaciuta”, ha dichiarato il dottor Piccioni.
Le cure mediche e la psicoterapia hanno svolto un ruolo fondamentale nella risalita di Pierdante Piccioni. Con il sostegno delle persone care e un programma di studio intensivo, ha affrontato con determinazione la sfida di recuperare i 12 anni di conoscenza medica cancellati dalla sua memoria. Un’impresa che richiedeva non solo sforzi fisici, ma anche una forza interiore straordinaria.
Nel secondo atto della sua vita, il dottor Piccioni ha scoperto una nuova dimensione dell’empatia. “Quando ero primario a Lodi, mi chiamavano il ‘principe bastardo‘”, rivela il vero Doc. “Competente nella professione, ma algido e spietato con me stesso e con gli altri”. Oggi le cose sono cambiate. Pierdante Piccioni lavora nel dipartimento socio sanitario dell’Asst di Lodi, dedicandosi all’integrazione ospedale-territorio, alla gestione delle disabilità e alle sfide legate alla cronicità.
“Adesso i pazienti mi amano“, afferma il medico. “E mi sono innamorato nuovamente di mia moglie. I miei figli scherzano dicendo ‘a saperlo, te l’avremmo data prima quella botta in testa’”.
La serie “Doc” riflette fedelmente la lotta di Pierdante Piccioni per ritrovare sé stesso. Nonostante gli sconvolgimenti, il medico non si è arreso. Anche gli avvenimenti storici, come i governi passati e la vittoria dell’Italia al mondiale di calcio, erano svaniti dalla sua memoria. Ma la forza interiore del dottor Piccioni ha brillato in modo straordinario quando, dopo l’incidente, gli fu proposto di andare in pensione. Invece, ha scelto di ritornare a studiare per aggiornarsi e continuare a esercitare la sua professione di medico.
Le vicissitudini di Pierdante Piccioni sono state materiale prezioso per la creazione della fiction Rai “Doc – Nelle tue mani”. La prima stagione, trasmessa nel 2020, ha rappresentato una rivelazione per il pubblico, poiché era profondamente autobiografica.
La serie Rai ha immortalato le sfide e i trionfi del medico italiano, esplorando dettagliatamente la sua lotta per ritrovare sé stesso dopo l’incidente che gli ha sottratto 12 anni di memoria. Le sfide personali, gli sconvolgimenti familiari e il coraggio straordinario del dottor Piccioni sono stati il cuore pulsante della prima stagione, regalando al pubblico un viaggio emozionante attraverso la sua incredibile storia di rinascita.
La seconda stagione, uscita nel 2022, ha spinto ulteriormente i confini della narrativa, immergendosi nel contesto della pandemia da Covid-19. In questa nuova fase della serie il dottor Piccioni è stato coinvolto direttamente nella sceneggiatura, portando la sua esperienza e il suo punto di vista unico alla storia. Il suo contributo nella scrittura della sceneggiatura ha aggiunto una profondità autentica alla rappresentazione dell’emergenza sanitaria. E nel 2024 è uscita la terza stagione. Le puntate, proprio come gli anni precedenti, vanno in onda ogni giovedì su RaiUno.
Non solo sceneggiatore, ma anche attore, il dottor Piccioni ha interpretato prima un medico e poi un paziente. In particolare ha impersonato un uomo che, con generosità, cede la stanza di ospedale per il ricovero del protagonista, in un gioco di specchi che ha reso la narrazione ancor più avvincente.
La sua partecipazione attiva alla creazione di “Doc – Nelle tue mani” non solo ha arricchito la trama, ma ha anche offerto uno sguardo autentico sulla resilienza e la dedizione che caratterizzano la vita del dottor Piccioni.
La sua storia è stata anche immortalata nelle pagine del libro “Meno dodici“, un toccante racconto di resilienza e amore pubblicato da Mondadori, che gli ha poi rinnovato il suo contratto per altri libri.
In collaborazione con il giornalista Pierangelo Sapegno, infatti, Piccioni ha già prodotto diversi volumi, tra cui l’ultimo, “Colpevole di amnesia“. Quest’opera affronta il suo incubo ricorrente, un oscuro delitto di cui non può ricordare i dettagli a causa dell’amnesia. “Sogno spesso di avere commesso un reato di cui non posso avere memoria e di dover dipendere dai ricordi e dall’indulgenza degli altri”, confessa il camice bianco.
Pierdante Piccioni non ha mai recuperato quei 12 anni di memoria persi, ma ha dimostrato al mondo che il coraggio, la dedizione e l’amore possono superare qualsiasi ostacolo. La sua storia, narrata attraverso la fiction “Doc” e i libri, continua a ispirare e a commuovere, ricordandoci che nelle mani di ognuno di noi c’è la possibilità di riscrivere il proprio destino.
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