Cosa prevederà l’ultima versione della direttiva casa green? Esattamente ciò che il titolo riporta: una montagna di lavori casalinghi.
Come visto nel titolo, i nuovi interventi che dovranno essere svolti nelle nostre case potrebbero arrivare a costare anche 40.000 euro. Il tema della sostenibilità è sempre stato fondamentale, e nell’ultimo periodo sembra essere diventato un vero e proprio trend in costante crescita.
Ciò che si potrà vedere nel corso dell’articolo è un’importante serie di novità previste direttamente dall’Unione Europea, la quale ha rilasciato delle direttive ben precise da seguire. E, come ribadito poche righe sopra, possono arrivare a costarvi decine di migliaia di euro. Cifra abbastanza alta da valere la pena di informarsi a riguardo.
Le nuove direttive emerse e ufficializzate pochi giorni fa, prevederanno l’adozione di un approccio molto più pragmatico e concreto. Ogni Stato avrà la piena libertà di avvicinarsi al tema della sostenibilità al meglio delle sue possibilità, abbattendo così ogni vincolo o dettato rigido che ci si era trascinati in precedenza.
Come primo passo è stato diramato un obiettivo principale, che porterà a consumare molta meno energia per quanto concerne gli edifici residenziali. Ogni obiettivo, per definizione, deve essere misurabile e analizzabile in ogni suo aspetto. Ragion per cui adesso parleremo di numeri. Entro il 2030 i consumi verranno ridotti del 16%, cinque anni dopo anche fino al 22%.
Previsioni probabilmente troppo ottimistiche, ma che danno un’idea di come l’Unione Europea vorrà affrontare gli anni che ci attendono. La fatidica soglia delle emissioni zero entro il 2050 sembra, purtroppo, ancora troppo lontana. Ma se le direttive imposte dovessero essere seguite, la strada da percorrere sarà tutta in discesa (o quasi).
Per poter perseguire al meglio questi obiettivi, si dovranno ovviamente fare dei lavori altamente specifici. I proprietari delle case coinvolte saranno dunque chiamati ad applicare determinati interventi, tra cui l’installazione degli impianti solari. A seconda della superficie, tutti gli edifici pubblici dovranno essere disposti di un impianto solare entro un certo anno. A partire dal 2026 fino al 2030.
Anche ridurre le emissioni di per sé ha un costo, costo che dovrà essere sostenuto anche tramite l’abbattimento delle caldaie a combustibili fossili. I sussidi relativi a queste installazioni verranno aboliti dal 2025, per cui probabilmente usciranno di scena tra non molto. Tanti passaggi fondamentali, che potrebbero costare tanto a livello economico ma che nel lungo periodo daranno grandi benefici.
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