Il Ceo di X ha attaccato il colosso tech di interferire nelle elezioni presidenziali Usa. Ecco perchè
Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha recentemente accusato Google di interferire nelle elezioni presidenziali statunitensi, sostenendo che il motore di ricerca manipoli i risultati relativi a Donald Trump. Il miliardario sudafricano ha infatti pubblicato su X, l’ex Twitter, un tweet in cui afferma: “Wow, Google mette al bando le ricerche sul presidente Donald Trump! Interferenze elettorali?”. Il tweet è accompagnato da uno screenshot che mostra i suggerimenti di ricerca per “President Donald”, che includono “President Donald Duck” e “President Ronald Reagan”, ma non menzionano Donald Trump.
Le accuse di Elon Musk hanno sollevato un dibattito sulla neutralità delle piattaforme tecnologiche e sul loro ruolo nelle elezioni. Sebbene non ci siano prove concrete di manipolazione elettorale da parte di Google, la questione sollevata da Musk mette in luce le preoccupazioni sulla trasparenza e l’imparzialità degli algoritmi che governano le ricerche online.
Verifiche sulle ricerche di Google
Effettuando una ricerca per “President Donald” su Google, non appaiono risultati utili relativi a Trump. Anche varianti come “Donald President” o “Donald shot” non restituiscono direttamente informazioni pertinenti. I risultati di ricerca in italiano, digitando “Presidente Donald”, invece, includono suggerimenti su Trump, ma anche riferimenti a “Presidente McDonald’s”, il CEO della catena di fast food.
Reazioni degli utenti
Le reazioni al tweet di Musk sono state numerose. David Gokhstein, figura nel mondo delle criptovalute, ha commentato: “Google è di proprietà dei democratici”. Valentina Gomez, candidata repubblicana del Missouri, ha aggiunto: “E Wikipedia ha cancellato la mia pagina. Interferenza elettorale”. Le dichiarazioni di Musk arrivano in un momento cruciale per le elezioni statunitensi, con Kamala Harris che sembra avvicinarsi a Trump nei sondaggi.
Opinioni degli esperti
L’Adnkronos ha chiesto a Matteo Flora, imprenditore e docente di Sicurezza delle AI all’ESE, se Google stia effettivamente compiendo un’interferenza elettorale. Flora ha condotto una prova utilizzando un VPN e ha rilevato che il primo risultato per “President Donald” era corretto, ma ha trovato strano che il secondo suggerimento fosse Ronald Reagan. Flora ha spiegato che le “piattaforme tecnologiche, se iniziassero a oscurare candidati politici, perderebbero la protezione della Section 230, esponendosi a contenziosi legali”.
Motivazioni di Musk
Secondo Flora, Musk “dipende fortemente dai sussidi del governo federale e dagli sgravi fiscali dei singoli Stati per le sue aziende. SpaceX, ad esempio, vive di contratti con la NASA, mentre Tesla è influenzata dagli investimenti green del governo”. Musk potrebbe usare X come “strumento per condizionare il dibattito politico”. Inoltre, le tensioni con Larry Page, co-fondatore di Google, potrebbero influenzare le sue dichiarazioni. Musk e Page, un tempo amici, ora si trovano su fronti opposti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante le critiche, X rimane una piattaforma centrale per il dibattito politico. Joe Biden ha usato X per annunciare il suo ritiro dalla corsa presidenziale, e lo stesso hanno fatto i coniugi Obama per sostenere Kamala Harris. Threads, l’alternativa di Meta, sta guadagnando popolarità, ma non ha ancora raggiunto la rilevanza politica di X. TikTok è poco utilizzato dai politici occidentali per ragioni geopolitiche.